Transiberiana 2010
9288km in treno!
Un tempo definita il gioiello più bello della corona degli
zar, la Transiberiana resta una delle esperienze di viaggio
più memorabili della vita.
Si parte da Mosca per arrivare
dopo 9288 Km a Vladivostock
Mosca-Kazan
13 ore circa
Gli studiosi ritengono che
Kazan sia stata fondata intorno all'anno 1000 come avamposto
settentrionale dell'antico regno del Volga Bulgaro.
Kazan, dopo essere stata per lungo tempo una roccaforte dell'Orda d'Oro e in seguito capoluogo di una provincia dell'impero russo, oggi ha nuovamente cambiato volto e si presenta come una città moderna e multiculturale, simile per molti aspetti a Istanbul.
Di fronte al cremlino c'è una maestosa statua in bronzo raffigurante un uomo che cerca di liberarsi dal filo spinato; si tratta del monumento a Musa Dzhalil, un poeta tataro ucciso nel 1944 dai nazisti nel carcere di Moabit a Berlino, il quale, prima di morire, riuscì a lasciare a un amico belga un quaderno contenente le sue poesie.
Dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2000, lo splendido cremlino di Kazan è il nucleo del centro storico della città.
La grandiosa Moschea di Kul Sharif, completata nel 2005 e dedicata all'imam che morì difendendo la città dalle truppe di Ivan il Terribile nel 1552.
La Cattedrale dell'Annunciazione, eretta sulle fondamenta della moschea con 8 minareti rasa al suolo nel XVI secolo, fu realizzata da Postnik Yakovlev, lo stesso architetto che firmò il progetto della Cattedrale di San Basilio a Mosca.
Un altro punto di riferimento della città è l'imponente campanile della Chiesa della Teofania, costruito in mattoni rossi.
Kazan-Yekaterenburg
15 ore circa
La capitale della cosiddetta civiltà mineraria degli Urali, che prosperò tra il XVIII e il XIX secolo, oggi è tornata a essere il motore dello sviluppo economico dell'intera regione.
La Cattedrale del sangue è in stile bizantino.
Molti
ritengono che un luogo di culto in onore della famiglia
Romanov sia stato uno spreco di denaro pubblico, anche se lo
zar e la famiglia imperiale sono stati elevati al rango di
santi.
La notte del 16 luglio 1918 lo Zar Nicola II, sua moglie e i figli vennero uccisi nella cantina della casa di un ingegnere del posto. Oggi, a ricordare il luogo dello sterminio ci sono una croce in ferro che porta la data del 1991 e una in marmo collocata nel 1998, anno in cui i resti della famiglia imperiale furono traslati a San Pietroburgo.
Questa Cappella della Reverenda Martire Granduchessa Yelizaveta Fyodorovna è stata edificata in onore di una prozia molto vicina alla famiglia imperiale.
Nevyansk
Questa piccola cittadina si trova nel cuore di
quelli che un tempo erano i possedimenti dei Demidov, una
dinastia di industriali che di fatto controllava gran parte
della regione degli Urali.
Cattedrale della Trasfigurazione
del Salvatore
L'attrazione di maggior richiamo della zona è la Torre Pendente di Nevyansk, che si inclinò leggermente all'epoca della sua costruzione e che da allora non ha più dato segni di cedimento.
Ganina Yama
Dopo che i componenti della famiglia imperiale
vennero fucilati i loro corpi furono abbandonati nel folto
della foresta di Ganina Yama, 16 km a nord-est di
Ekaterinburg.
In onore della famiglia imperiale la chiesa russo-ortodossa ha fatto costruire in questo luogo di pellegrinaggio l'elegante Monastero dei Santi Martiri
Una piattaforma di osservazione domina il pozzo minerario in cui furono gettati e bruciati i resti dei cadaveri della famiglia imperiale.
Questo luogo rimane quello in cui riposano i Romanov ed è quindi stato consacrato.
Yekaterenburg-Novosibirsk
22 ore circa
Se non fosse per
la Transiberiana, questa città neanche esisterebbe.
La città fu fondata nel 1893 e iniziò a crescere grazie alla costruzione del ponte sul Fiume Ob per la linea Transiberiana.
Di fronte al teatro c'è una slanciata statua di Lenin con un ampio cappotto svolazzante, fiancheggiata da un gruppo scultoreo che raffigura i suoi sostenitori mentre agitano le braccia.
Nonostante le sue dimensioni, la più grande città della Siberia ha un centro tranquillo e facile da visitare.
La piccola e graziosa Cappella di San Nicola, a quanto si racconta, sorgeva nel centro geografico della Russia quando venne costruita nel 1915.
La Cattedrale di Aleksandr Nevsky, del 1898, è un edificio in stile bizantino in mattoni rossi con cupole dorate e nuovi affreschi dai colori vivaci all'interno.
Novosibirsk-Irkutsk
33 ore circa di treno
Da Irkutsk a
Olkhon sono circa 5/6 ore di macchina, compreso l'arrivo
all'isola con il traghetto,(circa 20 minuti).
Classico
Samovar presente su ogni vagone dei treni russi.
Classico bagno dei treni russi.
Classico bagno dei treni russi.
In diverse fermate del treno è possibile scendere per circa 10/20 minuti e fare acquisti di ogni sorta dai venditori locali.
Sulla strada tra Irkutsk e l'isola di Olkhon.
L'Isola di Olkhon, al largo della costa occidentale del lago Baikal, è raggiungibile con una breve traversata in traghetto da Sakhyurta.
Isola di Olkhon
L'isola è lunga 72 Km e il suo centro abitato principale è Khuzhir, che in questi ultimi anni ha vissuto un vero e proprio boom turistico grazie soprattutto al notevole impegno delle guesthouse.
La serena bellezza dell'isola è semplicemente straordinaria; da qui si può ammirare il lago in tutto il suo splendore, e inoltre l'isola è un luogo perfetto per concedersi un pò di relax durante il lungo viaggio in Siberia.
L'alta stagione turistica è in luglio e agosto, ma anche i tranquilli mesi invernali hanno il loro fascino, quando si può guidare sul ghiaccio per raggiungere l'isola, fino agli inizi di aprile.
Olkhon è considerata dai buriati uno dei cinque poli mondiali di energia sciamanica.
Olkhon è stata ricollegata alla rete elettrica nazionale nel 2005, e ora a Khuzhir funzionano anche i cellulari.
Si possono ammirare panorami ineguagliabili del lago della ripida scogliera all'estremità settentrionale dell'isola, che culmina nello spettacolare Capo Khoboy.
Da Olkhon a Irkutsk sono circa 5/6 ore di macchina, compresa la traversata dall'isola con il traghetto,(circa 20 minuti).
Fondata nel 1651 come guarnigione di cosacchi per sottomettere la popolazione nativa dei buriati, Irkutsk nel XVIII secolo fu il punto di partenza di numerose spedizioni che esplorarono le estreme regioni settentrionali e orientali della Russia.
La bianca Chiesa del Salvatore del 1706 presenta ancora sulla sua facciata alcuni dipinti murali e, fino a qualche anno fa, ospitava un museo, il che spiega come mai l'interno sia così spoglio.
Molto interessante è l'insieme fiabesco della Cattedrale Bogoyavlensky, le cui torri di colore bianco, verde e salmone danno una nota di colore al lungofiume altrimenti piuttosto squallido.
Con il passare del tempo questa località divenne il centro
amministrativo e commerciale della Siberia orientale.
Da
quì partivano per la Mongolia, il Tibet e la Cina le carovane
cariche di pellicce da barattare con seta e tè.
Un certo numero di incantevoli case di legno abbellite da elaborate decorazioni a intaglio si può ancora ammirare nei quartieri più vecchi della città, specialmente in ulitsa Dekabrskikh Sobity.
Chiesa Preobrazheniya Gospodnya
Case dei decabristi
Dopo aver scontato le loro condanne ai
lavori forzati nei pressi di Chita, molti decabristi non
fecere ritorno nella Russia europea, ma si stabilirono a
Irkutsk insieme alle loro famiglie, che li avevano seguiti in
esilio.
Oltre alla casa-museo Volkonsky, nella proprietà c'è un
cortile con delle stalle, un granaio e gli alloggi della
servitù.
La visita è molto interessante e la casa è molto
ben curata.
La nave rompighiaccio Angara un tempo trasportava i passeggeri della transiberiana attraverso il Lago Baikal, oggi ospita un museo, per niente interessante.
Museo Taltsy dell'Architettura in Legno
Si trova a circa 47
Km a sud-est di Irkutsk ed è una notevole esposizione
all'aperto di vecchi edifici siberiani che si trovano in
un'incantevole foresta in riva al fiume.
Tra le fattorie ristrutturate ci sono due cappelle, una chiesa, un mulino ad acqua, alcune tombe del popolo dei tungusi e l'appariscente torre di avvistamento del XVII secolo di Iliminsk Ostrog
Listvyanka, essendo il villaggio in riva al lago più vicino a Irkutsk, è il luogo in cui la maggior parte dei visitatori indipendenti verrà per la prima volta in contatto con le gelide acque del Lago Baikal.
Dopo aver ammirato il lago dalla riva e aver mangiato omul,
appena affumicato al porto, molti visitatori possono chiedersi
che cosa resti da fare...
Posso dirvi che non resta nulla.
Irkutsk-Chita
21 ore circa
Le cupole dorate della sfavillante cattedrale di Chita invogliano i passeggeri dei treni a scendere e a esplorare questa città storica a tratti decisamente interessante.
La Ploshchad Lenina (Piazza Lenin), conserva ancora una certa grandeur d'altri tempi.
La Ploshchad Lenina con la statua rosa di Lenin dall'espressione piuttosto scontrosa.
Khabarovsk-Vladivostok
13 ore circa
All'estremità nord del marciapiede principale, una targa in bronzo, indica l'esatto capolinea della Ferrovia Transiberiana (9288 Km da Mosca).
Vladivostok può sembrare a prima vista una sorta di 'San Francisco russa', un'autentica meraviglia con le montagne dalle cime appuntite che si stagliano sopra un fitto intreccio di baie, prima tra tutte la sinuosa Baia del Corno d'Oro, con un susseguirsi di moli che ne orlano quasi per intero la sponda.
Vista da una prospettiva più ravvicinata la città può apparire
un pò grigia, con i grandi condomini sovietici incastonati tra
edifici moderni e palazzi signorili con secoli di storia.
Vladivostock
resta comunque un luogo stupendo in cui iniziare o finire un
viaggio.
Passeggiando sulla Aleutskaya, sulla quale si affacciano molti suggestivi edifici di inizio '900, sulla vostra sinistra incontrerete la casa natale di Yul Brynner, dove il celebre attore nacque nel 1920.
Questo piazzale in cemento, con il cupo monumento ai combattenti per il potere sovietico in Estremo Oriente, è oggi il luogo di aggregazione più suggestivo di tutta Vladivistok.
Il sottomarino S-56, è possibile varcarne gli oblò d'ingresso e vedere gli ambienti interni e i variopinti siluri che ha in dotazione.
Fondata nel 1860, Vladivostok (che significa dominatore
dell'est), divenne una base navale nel 1872.
Lo zarevic
Nicola II giunse in città nel 1891 per inaugurare la nuova
linea ferroviaria Transiberiana.
All\'inizio del '900 Vladivostok era già un prospero centro
dove approdavano mercanti, speculatori e marinai di ogni
nazionalità.
I coreani e i cinesi, molti dei quali avevano
dato il proprio contributo alla fondazione della città,
rappresentavano i quattro quinti dell'intera popolazione.
Dopo la caduta di Port Arthur nella guerra russo-giapponese del 1904-05, Vladivostok assunse un ruolo strategico fondamentale. La città resistette fino al 25 ottobre 1922, giorno in cui l'Armata Rossa entrò finalmente in città e ne assunse definitivamente il controllo
Praticamente inaccessibile dall'estero dal 1958, Vladivostok ha riaperto le porte al mondo negli anni '90 e ha cominciato a ristabilirsi soltanto negli ultimi anni.