India del Sud - 2002
Un fantastico viaggio, in un bellissimo paese
Dicembre 2002 /
Gennaio 2003
Chennai
25 dicembre 6:30
Dopo vari ritardi e peripezie
negli aeroporti di Mumbay e Chennay arriviamo la mattina di
Natale verso le 6:30. Provati dal viaggio prenoto una stanza
tramite un ufficio di accoglienza in aeroporto.
Dopo esserci lavati e rilassati usciamo a fare due passi e ne approfitto anche per accordarmi con un mototopista (autista di apecar, adibiti al trasporto di persone, che io chiamo mototopo) per fare un tour della città la mattina seguente al costo di 150 Rs.
Come da accordi verso le 7:00 cominciamo il tour di Chennay, capitale del Tamil Nadu, in mototopo. Come prima tappa passiamo al famoso mercato delle banane. Ce ne sono veramente tante e per tutti i gusti ma soprattutto si apprezza l'ambiente lavorativo e commerciale dell' India.
26 dicembre 9:00
Proseguiamo la visita della città
passando ovviamente anche in spiaggia. Le guide locali dicono
essere la più lunga al mondo e potrebbe anche essere vero
visto che la Lonely Planet ( la mia guida cartacea, da cui
prenderò anche spunto nel descrivere i luoghi all'interno del
mio sito) parla di 13 Km di lunghezza.
I bambini giocano in riva al mare anche perchè fare il bagno è pericolosissimo. In questo tratto di mare sono morte molte persone causa la pericolosità delle onde e delle correnti marine.
E' un luogo ideale per sfuggire alla calura della città e per incontrare venditori di conchiglie, di gelati e per osservare i pescatori mentre raccolgono le reti.
26 dicembre 9:00
Proseguiamo la nostra visita alla
città visitando la Cattedrale di San Thome, sorta nel 1504 e
poi ricostruita in stile neogotico nel 1893. Questa chiesa
cattolica pare che ospiti le spoglie dell' apostolo Tommaso
però noi non le abbiamo viste.
Il Tempio di Kapaleeshwarar, dedicato a Shiva, è situato accanto alla Cattedrale di San Thome a breve distanza da Kutchery RD a Mylapore.
E' costruito in stile dravidico e consta degli stessi elementi architettonici, (gopuram, mandapan e un bacino) che si trovano anche nelle famose città tempio del Tamil Nadu. Anche qui, come in molti altri templi di questo stato, l'accesso al sacello interno è vietato ai non hindu.
Questa chiesa dalle forme classiche, dedicata a Sant' Andrea e situata nei pressi della stazione di Egmore, fu portata a compimento nel 1821. L'imponente cupola blu al suo interno è decorata da stelle d'oro.
26 dicembre 9:00
Chennai non presenta tante
attrazioni, quindi decidiamo di partire subito per
Mamallapuram. Mi accordo col mototopista per una cifra modica
comprendendo anche una sosta alla Crocodile Bank.
A 15 Km da Mamallapuram ci fermiamo per visitare questo singolare luogo creato per incrementare la popolazione di coccodrilli nelle riserve naturali indiane.
Oltre a coccodrilli e alligatori di ogni dimensione è possibile vedere varani, tartarughe e serpenti. Nella Snake Farm si produce l'antidoto per il veleno dei serpenti. L'entrata costa 10 Rs mentre come in tutti gli altri luoghi di interesse che visiteremo pagheremo anche per la macchina fotografica e per la telecamera. Alle volte è costato più l'ingresso della telecamera che il nostro messo insieme.
Il viaggio in mototopo non è comodissimo ma ci permette di ammirare le bellezze della costa. In 3 ore circa saremo a Mammalapuram.
Mamallapuram
Verso le 14:00 siamo a Mammalapuram e dopo aver preso una camera nell'albergo più bello del paese, dotato anche di piscina, cominciamo la visita al paese passeggiando e rilassandoci sulla spiaggia adiacente all'hotel.
L' Arjuna's Penance è una scultura eseguita su una grande parete di roccia raffigurante animali, divinità e creature semidivine nonchè favole tratte dai libri Panchatantra.
Il pannello misura 30 metri per 12 ed è attraversato da una grande fenditura perpendicolare abilmente incorporata nella scultura. Sicuramente è una delle sculture in pietra più genuine e vivaci dell' India.
Nei dintorni dell'Arjuna's Penance, oltre a vari templi minori, c'è la Krishna's Butter Ball. Arrivando alla zona pianeggiante che si estende dopo il Ganesh Ratha, vedrete stagliarsi contro l'orizzonte una grande roccia tondeggiante che sembra in bilico sulle stretto crinale.
27 dicembre 7:00
Ci svegliamo presto e facciamo
colazione in hotel con fette di toast, marmellata e due uova
(130 Rs). Mi accordo poi con un taxista per un tour a
Kanchipuram e Tirukkalikundram per 16$. Kanchipuram è una
delle sette città sacre dell' India ed è dedicata a Shiva e
Vihnu. Tempio di Devarajaswami
Oltre a essere un'importante città religiosa e meta di pellegrinaggi è famosa anche per le sue sete tessute a mano. Il Tempio di Devarajaswami è un monumeto enorme, dedicato a Vishnu e fu costruito dagli imperatori di Vijayanagar.
La grande vasca accanto alla sala contiene una statua sommersa di Vishnu prostrato alta 10m. Ogni 40 anni viene svuotata e per 40 giorni la statua resta visibile.
L'edificio presenta possenti mura esterne e una sala che in origina aveva 1000 pilastri scolpiti (ora ve ne sono solo 96). Molte colonne raffigurano Vishnu nelle sue varie incarnazioni, comprese quelle del pesce, della tartaruga e del maiale.
Questo tempio è dedicato a Shiva e con la sua superficie di 12 ettari è uno dei più grandi di Kanchipuram. Il gopuram è alto 59m.All' interno della zona recintata c'è un antico mango con quattro rami che rappresentano i quattro Veda; si dice che i frutti di ciascun ramo abbiano un sapore diverso. L'albero è venerato quale manifestazione del dio e alcuni ritengono che in questo luogo Parvati e Shiva si siano uniti in matrimonio. L'ingresso è gratuito ma occorre pagare 10Rs per la macchina fotografica e 50Rs per la video camera.
Ci allontaniamo leggermente dal centro di Kanchi (così è chiamata Kanchipuram dai locali) e nella tranquillità della periferia ci gustiamo la visita ad uno dei più belli ed antichi templi della città, il Tempio di Kailasanatha. Dedicato a Shiva, fu costruito alla fine del VII secolo. Adesso è gestito dall'Archaeology Department.
I 58 piccoli santuari rendono omaggio in vario modo a Shiva, a Parvati e ai loro figli Ganesh e Murugan. E' uno dei pochissimi templi dove la zona interna è aperta anche alle persone che non professano l'hinduismo.
A differenza degli altri luoghi di interesse questo tempio non brulica di procacciatori di clienti e di altri fastidiosi personaggi quindi rende la zona ancora più bella e rilassante.
27 dicembre 12:00
Proseguiamo il nostro piccolo
tour alla volta di Tirukkalikundram. Siamo vicini a
mezzogiorno e fa un caldo infernale, non meno preoccupante è
l'elevata umidità dell'aria che rende veramente faticosa la
respirazione.
Chiamato anche Tirukazhukundram (colline delle aquile sacre) questo famoso luogo di pellegrinaggi si trova a 14Km a ovest di Mammalapuram.
Il Tempio di Vedagirishvara che sorge sulla sommità dell'altura è dedicato a Shiva ed è conosciuto per la leggenda secondo la quale due acquile passano di qui tutti i giorni a mezzogiorno lungo il loro tragitto da Varanasi a Rameswaram. Ovviamente delle aquile noi non abbiamo visto neppure il becco.
Per raggiungere il tempio occore inerpicarsi scalzi per 550 gradini il chè non ci ha lasciato alcun dubbio sul desistere dal raggiungere la vetta della collina. Sarà per un'altra volta....
Rimaniamo comunque nelle vicinanze del tempio, ma più precisamente al suo ingresso, dove nel piazzale ombreggiato viene servito ai poveri dal paese, del riso col relativo condimento indiano e all'acqua.
Non possiamo che rimanere colpiti dalla dignitosa povertà di queste persone ma soprattutto dall'assistenza data loro, cosa che difficilmente mi è capitato di vedere in altri luoghi dell'India.
27 dicembre 21:00
Verso le cinque del pomeriggio il
sole comincia a calare e dopo un'estenuante giornata passata a
visitare templi torniamo in hotel per la solita doccia
semifredda. Difficilmente in India si riesce a trovare
un'hotel con l'acqua calda. Mangiamo un pollo al ketchup nel
ristorante dell'hotel, accanto alla piscina, e poi pensiamo di
fare una passeggiata per le vie del paese.
Quasi casualmente ci ricordiamo che oggi comincia il Mamallapuram Dance Festival quindi ci dirigiamo verso l'Arjuna's Penance sede della manifestazione.
Senza alcun ritegno ci sediamo in prima fila, nelle sedie riservate ai V.I.P. e comincio a fotografare e a riprendere le ballerine che una dopo l'altra si esibiscono.
Durante questa manifestazione vengono eseguite danze originarie di ogni luogo dell'India, quali il bhrata natyam del Tamil Nadu, il kuchipudi dell'Andhra Pradesh e il kathakali del Kerala.
28 dicembre 8:00
Dalla stazione degli autobus
partiamo per Pondicherry (38Rs) dove arriveremo circa 2 ore
dopo.Cambiamo bus (42Rs) e intorno a mezzogiorno siamo a
Chidambaram.
Thanjavur
29 dicembre 10:00
Arriviamo a Thanjavur intorno
alle 10:00, col treno (42Rs) che parte da Chidambaram alle
6:00, con un'ora esatta di ritardo. Visto che non dormiremo in
questa città, in attesa del treno delle 14:00 per
Tiruchirappalli, mi accordo subito con un mototopista per un
tour rapido della città (150Rs).
Il Tempio di Brihadiswara
è uno splendido monumento che rappresenta la massima
espressione dell'architettura dei Chola ed è uno dei pochi
templi indiani dichiarati parimonio dell'umanità. Costruito
nel 1010 per volere di Raja Raja, è dedicato a Shiva Nataraja,
il re della danza cosmica, e contiene diverse rappresentazioni
di questo aspetto della divinità.
Il complesso è stato ricavato da un unico blocco di granito che si calcola dovesse pesare 80 tonnellate e che presumibilmante fu trasportato fin qui da qualche luogo lontano, perchè la zona di Thanjavur è priva di questo tipo di materiale.
Il tempio ora è gestito dall' Archaeological Survey of India ed è aperto tutti i giorni dalle 6:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00. L'ingresso costa 20Rs cadauno più 30Rs per la macchina fotografica.
29 dicembre 12:00
Nell'antichità Thanjavur fu la
capitale dei re Chola, le cui origini, come quella dei
Pallava, dei Pandya e dei Chera con i quali essi condividevano
la punta del subcontinente indiano, risalgono agli albori
dell'era cristiana.
Il Palazzo di Thanjavur, situato al centro della città vecchia ha enormi corridoi, sale spaziose, torri d'osservazione, arsenali e cortili. Fù costruito in parte dai Nayak di Madurai verso il 1550 e in parte dai Maratha. L'entrata al palazzo museo costa 20Rs mentre per la macchina fotografica occorre pagare 30Rs. Non mi sento di consigliarne la visita...
Si avvicinano le 14:00, ora in cui parte il treno per Tiruchirappalli (24Rs), quindi torniamo alla stazione dei treni.
Tiruchirappalli
29 dicembre 16:00
Partiti alle 14:00 da Thanjavur
arriviamo a Tiruchirappalli dopo circa 2 ore di treno. Le
visite a Thanjavur e il doppio trasferimento in treno ci ha
messo a dura prova. Non abbiamo la forza di uscire anche
perchè dopo aver trovato l'albergo e dopo una rilassante
doccia ci collassiamo a letto.
30 dicembre 8:30
Ci svegliamo tardi e per prima cosa
voliamo in stazione per prenotare 2 posti sul treno per
Madurai delle 17:40 ma purtroppo è completo quindi compriamo
ugualmente il biglietto senza avere la prenotazione (122Rs).
Sempre all'ufficio Reservation prenotiamo 2 posti sleepers con
aria condizionata sul treno Madurai-Kanyakumari delle 2:20 del
1 gennaio (720Rs). I vagoni sleepers sono simili alle nostre
cuccette.
Terminate le prenotazioni, non senza fatica, abbiamo voglia di visitare la città e mi accordo con un mototopista (200Rs) per un tour delle principali attrazioni del paese: il Tempio di Sri Ranganathaswamy, il Tempio di Jambukeshwara e il Tempio di Rock Fort.
Lo splendido complesso di Sringam, circa 3Km a nord-ovest del Rock Fort, è situato su un'isola formata da due bracci del fiume Cauvery. Con i suoi 60 ettari di superficie, le sette cerchia di mura concentriche (simbolo delle sette vite degli esseri umani) e i 21 gopuram, probabilmente il Tempio di Sri Ranganathaswamy è il più grande dell'India. I gopuram sono magnificamente decorati e noi rimaniamo estasiati dalle migliaia di figure e particolari che li differenziano tra di loro.
Il tempio principale rende omaggio a Vishnu; come dice la gente del posto, "Con tutti gli dei che ci sono qui, questo è tutto ciò di cui un hindu ha bisogno". Le persone che non professano l'hinduismo possono arrivare fino alla sesta cerchia di mura, ma non possono entrare nel santuario interno dal tetto dorato. Lo spazio che separa i quattro muri esterni brulica di bazar e brahmani. Al quarto muro bisogna togliersi le scarpe (si possono lasciare in custodia per mezza rupia) e occorre pagare 20Rs per la macchina fotografica.
Subito dopo il deposito delle scarpe c'è un centro informazioni, dove si acquista il biglietto (3RS) per salire sul muro e ammirare la veduta panoramica dell'intero complesso. Sinceramente ero un pò perplesso ma poi mi sono ricreduto. Lo spettacolo è affascinante. Una guida molto competente ci ha accompagnato sul tetto descrivendoci tutto ciò che si vedeva. Si è meritato la mancia...
Ormai è mezzogiorno, l'afa e il calore sono al massimo livello. Consideriamo terminata la nostra gita sui tetti anche perchè prima del treno per Madurai vogliamo visitare il resto della città, quindi scendiamo per dirigerci al Tempio di Jambukeshwara.
30 dicembre 12:30
Il Tempio di Jambukeshwara è
dedicato a Shiva e a Parvati. Costruito all'incirca nello
stesso periodo del Tempio di Sri Ranganathaswamy, questo luogo
di culto presenta cinque cerchie di mura concentriche e sette
gopuram che, come sempre, sono di dimensioni decrescenti a
mano a mano che si avvicinano al santuario interno.
All'esterno ci sono numerosi lingam e un albero di nozze che celebra l'unione di Shiva e Parvati; le coppie sposate vengono in questo luogo a pregare gli dei affinchè concedano loro una vita matrimoniale armoniosa.
Per accedere al tempio si attraversa un bel giardino passando accanto all'elefante Shanti che con una modica spesa elargisce benedizioni. Subito dopo l'ingresso si trova una stanza retta da pilastri con enormi yali che guardano in basso verso le colonne finemente scolpite.
Avremmo voluto visitare anche il Rock Fort ma prima la
perquisizione personale, compresa di metaldetector, e poi i
continui problemi che ci fanno all'entrata per gli zaini ci
fanno desistere dall'entrare perchè come al solito, quando ci
si mettono, gli indiani esagerano e noi ci siamo
spazientiti... Tornando in hotel notiamo la splendida Chiesa
di Nostra Signora di Lourdes. Fu ultimata nel 1896 ed è basata
sul modello della basilica neogotica di Lourdes.
Dopo un
breve relax in hotel andiamo in stazione dove alle 17:40 parte
il treno per Madurai (122Rs). Il convoglio parte stranamente
puntuale e nonostante fossimo privi di prenotazione troviamo
subito un posto a sedere. Dopo 2 ore circa siamo a
destinazione.
Madurai
30 dicembre 19:30
Troviamo una bella stanza al
Rathna Residency che ha il ceck-out di 24 ore; questo ci
permetterà di mantenere la camera fino alla sera del giorno
seguente. Fattore da non sottovalutare visto che il treno per
Kanyakumari parte alle 2:20. Mangiamo qualcosa nel ristorante
dell'hotel e per la prima volta da quando sono in India riesco
a farmi servire del pollo alla griglia senza schifezze sopra e
delle patate fritte senza pepe.
31 dicembre 8:00
Dopo una bella colazione a base di
uova, pane da toast e marmellata (170Rs) ci accordiamo con un
mototopista per un tour completo della città (200Rs).
Cominciamo ovviamente dal Tempio di Sri Meenakshi, uno dei più
belli che vedremo in India. All'entrata veniamo perquisiti, ma
senza esagerare, quindi ci lasciamo controllare di buon grado.
Una ragazza che parla italiano ci fa da guida per 50Rs. Come
tutte le altre guide però, dopo la visita al tempio, ci ha
condotto nella bottega di un sarto per ricevere da esso una
commissione. Un'altro trucchetto utilizzato dalle guide è
quello dell'invito a vedere il panorama sopra ad una torre,
"casualmente" posizionata sopra ad un negozio.
Il tempio che si vede oggi fu costruito durante il regno di Tirumalai Nayak (1623-1655). Il complesso occupa una superficie di sei ettari e ha 12 torri la cui altezza va da 45 a 50 metri. Meenakshi, dea molto amata e potente, è la divinità protettrice di Madurai e il suo tempio è uno straordinario guazzabuglio di architettura dravidica situato al centro di questa brulicante ma al tempo stesso rilassata città del sud.
Il tempio è racchiuso da grandi mura che formano quasi una piazza. Ogni muro ha un variopinto gopuram di nove piani decorato con migliaia di figure mitiche e animali. All'interno della cerchia muraria, lunghi corridoi conducono ai santuari interni degli dei, sormontati da tetti d'oro. L'usanza prevede che per prima cosa si renda omaggio alla dea cui è dedicato il tempio, pertanto la maggior parte dei fedeli entra dall'angolo sud-orientale attraversando l'Ashta Shakti Mandapam e si reca direttamente al santuario di Meenakshi.
Solitamente il tempio è aperto tutti i giorni dalle 5:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 21:30. L'ingresso costa 10Rs a persona più 30Rs per la macchina fotografica mentre è vietato l'utilizzo della videocamera. Inutile dire che le scarpe vanno lasciate all'esterno, nelle apposite bancarelle che le custodiscono per modiche cifre (meno di 10Rs).
31 dicembre 12:30
Madurai è una città (1.230.000
abitanti) vivace affollata di pellegrini, mendicanti, uomini
d'affari, carri trainati da buoi e legioni di conducenti di
risciò sottoccupati. E' una delle città più antiche dell'India
e da secoli è un centro culturale nonchè meta di
pellegrinaggi.
Accanto al palazzo di Tirumalai Nayak, che per quanto ci riguarda non valeva la pena essere visitato, c'è un simpatico giardino. Con 50 centesimi di rupia si può rifiatare dall'afa e dallo smog della città.
Sempre accanto al palazzo, ormai adibito a museo, noto un cartello particolare che attrae la mia attenzione "MODERN LATRINES - PAY and USE"
Non resisto alla tentazione di entrare per vedere le "modern latrinen" e questo, conferma le differenze di concetto di modernità, tra me e gli indiani. Ovviamente, come è ben specificato nel cartello d'ingresso, l'entrata ha un suo costo, ma non sono soldi sprecati.
Accanto al Gandhi Museum invece è situato un parco divertimenti il cui accesso costa 2Rs. Ovviamente ne approfittiamo per rilassarci e passare alcuni momenti tra le famiglie indiane.
E' affollato di famiglie benestanti, che coi propri figli trascorrono il pomeriggio. Siamo gli unici turisti quindi diventiamo la maggior attrazione del parco... Rientriamo in albergo, ma prima ci fermiamo in un'agenzia viaggi per confermare i voli di ritorno (150Rs).
31 dicembre 15:30
Completiamo la visita di Madurai
con il Gandhi Memorial Museum. E' allestito nell'antico
Palazzo di Rani Mangammal, della dinastia Nayak, è dedicato
alla vita e agli insegnamenti del Mahatma.
Il materiale esposto consiste in testi, fotografie e vari oggetti e fornisce un resoconto particolarmente preciso della storia dell'indipendenza indiana. Madurai è stata scelta insieme ad altre città per ospitare un museo su Gandhi a causa di due eventi importanti della sua vita: fu qui che nel 1921 il Mahatma si vestì per la prima volta con il perizoma e in un'altra occasione riuscì a entrare nel Tempio di Meenaksi insieme ad alcuni dalit, dopo aver rifiutato di recarsi al tempio per la sua politica di vietare l'ingresso alle persone di casta inferiore.
Il museo è importante non tanto perchè perpetua il ricordo di Gandhi quanto per il fatto che continua a tramandare i suoi insegnamenti. La stoffa macchiata di sangue che egli indossava quando fu assassinato è una delle numerose testimonianze commoventi riguardo alla vita di questo grande uomo. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:30 e l'ingresso è gratuito. Non posso che dare un voto positivo a questa visita.
Attendiamo l'orario giusto per andare in stazione dei treni nella hall dell'albergo così vediamo anche i festeggiamenti per il primo giorno dell'anno. Durano solamente mezzora, alcuni petardi in strada poi tutto come prima. In stazione veniamo assaliti dalle zanzare e come se non bastasse il treno è in ritardo di mezzora. Se non altro, quando arriva, troviamo subito il nostro posto sleepers nel vagone con aria condizionata, che avevamo prenotato a Tiruchirappalli.
Kanyakumari
01 gennaio 8:30
Non abbiamo festeggiato il
capodanno, ma siamo in India... Arriviamo verso le 8:30 e
privilegiando il panorama, prendiamo una brutta camera, con
lenzuola sporche e acqua fredda, all'Hotel Maadhini.
Kanyakumari, paese di 18.900 abitanti, si trova sulla punta estrema del subcontinente indiano, nel luogo dove le acque dell'Oceano Indiano si fondono con quelle del golfo del Bengala e del Mare Arabico.
Dedicata alla dea Devi Kanya, che è un'incarnazione di Devi, moglie di Shiva, Kanyakumari riveste un grande significato spirituale per gli hindu ed è frequentata da pellegrini che vengono qui da tutto il paese per visitare il tempio e bagnarsi nelle acque del mare, ritenute sacre.
Un'evidente dimostrazione della sua importanza religiosa è la continua cantilena di preghiere trasmessa dagli altoparlanti, così come accade in molte altre località che ospitano templi particolarmente significativi.
Il Tempio di Kumari Amman si trova sulla costa e insieme al ghat limitrofo richiamano pellegrini da tutta l'India, che vengono qui a rendere omaggio alla divinità e a compiere le abluzioni. E' aperto tutti i giorni dalle 4:30 alle 11:45 e dalle 17:30 alle 20:30. Come sempre bisogna togliersi le scarpe, ma gli uomini devono anche togliersi la maglia. La macchina fotografica invece non può entrare e verrà custodita all'ingresso.
Il Gandhi Memorial è un suggestivo monumento situato accanto al Tempio di Kumari Amman ed è il luogo in cui furono custodite le ceneri di Gandhi fino a quando furono affidate al mare. L'edificio è fatto come un tempio orissa ed è stato progettato in modo che all'anniversario della nascita del Mahatma (2 ottobre) i raggi del sole illuminino il punto in cui erano poste le ceneri.
Nel rientrare in albergo conosciamo un italiano che vive ormai da anni in India. Ha un piccolo negozio di oggetti d'antiquariato e oltre ad acquistare una vecchia lampada ad olio scambio con lui alcune chiacchere. Mi sconsiglia Kovalam a beneficio di Varkala, due spiagge simili. Io invece non opterò per nessuna delle due. Penso di dirigermi direttamente a Trivandrum o a Kollam dove parte il battello per Alappuzha. Dopo cena decido per Trivandrum, treno delle 6:40 (70Rs).
01 gennaio 9:30
Appena arrivati ci dirigiamo verso
il Ferry Jetty per prendere il battello che ci porterà prima
al Vivekananda Memorial, poi al Vivekananda Puram. L'ingresso
costa 5Rs mentre la doppia attraversata in battello, che dura
circa mezzora, costa 10Rs.
Situato su due isolotti rocciosi a circa 400 metri dalla costa, questo monumento sorge nel luogo in cui Swami Vivekananda giunse nel 1892 e restò a meditare seduto su una roccia prima di dedicarsi alla diffusione dell'hinduismo in India. il mandapam fu eretto nel 1970 e riprende gli stili architettonici di tutto il paese. Il museo posto sul secondo isolotto invece ospita una mostra che descrive in modo assai particolareggiato il lungo peregrinare del filosofo Swami Vivekananda.
Backwaters
02 gennaio 10:45
Durante il tragitto in treno
cambio di nuovo idea e invece di fermarmi a Trivandrum
proseguo per Kollam. Nonostante avessi fatto il biglietto per
Trivandrum non mi preoccupo più di tanto, anche perchè in
India, a parte sui vagoni con prenotazione, non ho mai visto
un controllore. Lasciamo lo stato del Tamil Nadu per
addentrarci nel Kerala.
Dopo aver trovato una camera decente all'Hotel Karthika, pranziamo al Kedar Restaurant ( 1 pollo alla griglia, patate fritte, riso, acqua e chapati 292Rs) rimanendo molto soddisfatti; sicuramente il miglior ristorante da quando sono in India. Con la pancia piena andiamo al molo ad acquistare i biglietti per il tragitto in battello tra Kollam ed Alappuzha della mattina seguente (600Rs). Partenza prevista per le 10:30.
Kollam, 374.000 abitanti, è adagiata tra le palme da cocco e le piantagioni di anacardi sulle sponde del lago Ashtamudi. E' la tipica cittadina di mercato del Kerala con le vecchie case in legno i cui tetti in tegole rosse si protendono sulle viuzze tortuose. E' anche la porta d'accesso meridionale alle lagune interne del Kerala ed è nota soprattutto come punto di partenza o di arrivo dell'escursione in battello fino ad Alappuzha.
Facciamo una passeggiata lungo Main Rd, la vecchia strada principale della città dove le gioiellerie e i negozi di sari con gli sfavillanti ingressi in marmo e ottone contrastano con i marciapiedi sporchi e polverosi e con le fogne all'aperto. A parte questo non presenta nulla di interessante e noi ne approfittiamo per riposarci.
03 gennaio 10:30
Come da programma partiamo alla
volta di Alappuzha, attraverso le backwaters.
La costa del Kerala è orlata da una fitta rete di lagune, laghi, fiumi e canali, che si snoda per lunghi tratti nell'entroterra e non soltanto rende unico lo stile di vita della popolazione locale, ma costituisce anche un'affascinante meta di viaggio.
Percorrere in barca le lagune interne del Kerala, infatti, è una delle principali attrattive di un viaggio in questa regione: le imbarcazioni attraversano laghi poco profondi, bordati di palmizi e disseminati di reti da pesca cinesi, e percorrono canali stretti e ombrosi dove vengono caricate sulle chiatte la fibra di cocco, la copra ( polpa di noce di cocco essicata) e gli anacardi.
Una popolare soluzione per visitare le lagune è noleggiare una casa galleggiante, costruita sul modello di una kettuvallam (chiatta per il trasporto del riso), tramite il DTPC di Kollam e di Alappuzha.
Le case galleggianti sono adatte ai gruppi (hanno fino a 8 cuccette) o alle coppie (una o due camere da letto a due posti), e si possono affittare sia per un giorno (3.500Rs circa) sia per due (5.000Rs circa). Il cibo viene fornito (insieme al cuoco) con un supplemento di 400Rs a persona. In ogni caso, per maggiori informazioni vi consiglio di cercare l'ufficio DTPC (governativo) nei dintorni del molo.
Lungo il percorso effettueremo due fermate: la sosta di mezzogiorno per il pranzo (compreso nel prezzo) e un breve intermezzo pomeridiano per il chai (the). Proprio durante la seconda sosta vengo avvicinato da un ragazzo che mi propone una camera del suo lodge di Alappuzha (Kirian Lodge), mostrandomi le foto e il prezzo (300Rs). Mi convince...
Come tradizione vuole a pochi Km da Alappuzha la barca si ferma per un guasto. Dopo circa 2 ore di lotta al buio con moscerini, zanzare e vari insetti volanti, un'altra imbarcazione ci viene in soccorso così scopro, che non siamo fermi causa un guasto bensì causa l'esaurimento del carburante. Dopo aver fatto il pieno al serbatoio ripartiamo.
Arriviamo quindi verso le 23:00, con 2 ore circa di ritardo. Ad attenderci in macchina ci sono i propietari del Kirian Lodge che ci accompagnano alla nostra stanza. Il viaggio in barca ci ha stancati, ma lo consiglio apertamente perchè ci ha regalato emozioni e vedute di luoghi e persone, uniche.
04 gennaio 8:00
Ci svegliamo presto, per prendere
la barca delle 9:30 per Kottayam (600Rs). Il tragitto odierno
è più breve rispetto a quello di ieri, infatti in 2 ore circa
dovremmo essere a destinazione.
Lungo il percorso incontriamo piccoli insediamenti, dove la gente vive su lingue di terra larghe soltanto poche centinaia di metri. Pur essendo praticamente circondate dall'acqua, queste popolazioni riescono ad allevare mucche, maiali, polli e anatre, e a coltivare i loro orticelli.
Nei tratti più aperti del canale, le tradizionali barche con le enormi vele e la prua sporgente si lasciano trasportare dalla corrente: la vista di tre o quattro di queste imbarcazioni che veleggiano verso di noi nel sole del tardo pomeriggio è davvero indimenticabile.
Abbandoniamo quasi subito i canali stretti delle backwaters per attraversare il Vembanad Lake, dove osserviamo diverse specie di uccelli appollaiati sulle ninfee del lago.
Il viaggio è estremamente rilassante. Dopo il caldo afoso e la polvere delle strade delle città, possiamo finalmente apprezzare il lato verde e naturale dell'India del Sud.
Gli ultimi chilometri sono caratterizzati da piccoli ponti levatoi che vengono prontamente alzati dagli addetti sulla costa, che vengono richiamati dalle trombe delle imbarcazioni in arrivo. Verso mezzogiorno siamo a Kottayam e in mototopo raggiungiamo immediatamente la stazione dei treni dove alle 13:05 parte il treno per Kochi (110Rs). Dopo un'ora e mezza circa, siamo alla stazione dei treni di Ernakulam, dove alloggeremo, visto che i prezzi sono migliori rispetto a quelli di Fort Cochin. Passiamo il pomeriggio a riposare...
Kochi
05 gennaio 7:30
Ci svegliamo abbastanza presto
perchè vogliamo partecipare al tour in canoa, partenza ore
9:30, organizzato dalla Tourist Desk (550Rs) con partenza dal
porto principale di Ernakulam Main Jetty.
Dopo 45 minuti di viaggio, in furgone, arriviamo in un paesino sperduto nel nulla e ci imbarchiamo su di una piccola canoa dove ci sediamo su delle sedie da giardino...sempre meglio che sedersi per terra...dico io...
Dopo canali e canali approdiamo nelle vicinanze di un villaggio e da qui comincia la nostra vera escursione. La guida ci accompagna a visitare il villaggio, dove si lavora la fibra di cocco, si costruiscono imbarcazioni, si imbottiglia il vino di palma e dove si allevano i pesci.
Compreso nel prezzo vi è anche un assaggio, del latte di cocco appena colto dalla pianta. La gita è abbastanza interessante, se non altro perchè si entra a contatto della popolazione locale senza essere invadenti considerato che al massimo i gruppi sono formati da 6-7 persone e che non ci sono più di due gite giornaliere.
Per quanto le lagune interne del Kerala siano ormai diventate un'importante attrattiva turistica della regione, il loro habitat è seriamente minacciato dalla crescita della popolazione locale e dallo sviluppo industriale e agricolo. Tra le cause del danno ecologico vanno annoverati l'inquinamento, la scomparsa delle mangrovie, dei coccodrilli e dei pesci migratori, e la distruzione dei banchi di ostriche.
Per prima cosa prenotiamo un posto al Kerala Kathakali Centre (100Rs a persona più 150Rs per la videocamera) per lo spettacolo giornaliero di danze, delle 17:00. Prima di visitare la Chiesa di S.Francesco prestiamo attenzione ad un incantatore di serpenti che sosta al fianco della chiesa.
La Chiesa di S.Francesco è la più antica chiesa fondata dagli Europei in India. Fu costruita nel 1503 dai frati francescani portoghesi che accompagnavano la spedizione guidata da Pedro Alvarez Cabral.
Vasco da Gama, primo europeo a raggiungere l'India circumnavigando l'Africa dal Capo di Buona Speranza, morì a Cochin nel 1524 e fu sepolto in questa chiesa per 14 anni prima che le sue spoglie fossero trasferite a Lisbona, in Portogallo.
06 gennaio 8:30
Ci svegliamo verso le 8:30 e
torniamo col boat a Fort Cochin ma questa volta perchè
vogliamo visitare Mattancherry, adiacente ad esso. Il Palazzo
di Mattancherry si rivela un'autentica delusione quindi ci
limitiamo ad una tranquilla passeggiata nelle vie del
quartiere ebraico.
La Sinagoga Ebraica Pardesi costruita per la prima volta nel 1568, fu poi distrutta dalle cannonate durante un attacco portoghese nel 1662 e ricostruita due anni dopo quando gli Olandesi si impadronirono di Kochi. Questa sinagoga è stata citata nel romanzo di Salman Rushdie The Moor's Last Sigh. La zona che circonda la Sinagoga Pardesi viene chiamata Jewtown ed è uno dei centri del commercio delle spezie di Kochi.
Numerose piccole imprese sono stipate l'una accanto all'altra in vecchi edifici cadenti e l'aria è pervasa dal pungente aroma di zenzero, dal cardamomo, del cumino, della curcuma e dei chiodi di garofano. Sui negozi e nelle case compaiono molti nomi ebrei, e nella via che porta alla sinagoga ci sono diversi interessanti negozi di oggetti curiosi. Uno di questi è la libreria Incy Bella che offre molti saggi sull'India.
Termina quì la nostra visita a Kochi. Alle 15:25 dovrebbe partire il treno per Coimbatore (250Rs) e infatti, come tradizione vuole, è in ritardo come tutti gli altri. Arriviamo alle 22:30 e cerchiamo una stanza nelle vicinanze della stazione. Troviamo una topaia, ma va bene lo stesso visto che alle 4:30 ripartiamo per Mettupalayam (48Rs), punto di partenza della Blue Mountain Railway che ci porterà a Udhagamandalam, sulle Nilgiri Hills, di nuovo nel Tamil Nadu.
05 gennaio 16:30
Nell'attesa che venga il momento
per andare a vedere le danze Kathakali, osserviamo i pescatori
alle prese con le reti da pesca cinesi.
Queste reti fisse a sbalzo, appese lungo il promontorio di Fort Cochin, furono introdotte dai mercanti della corte di Kublai Khan: dette cheena vala in malayalam, sono visibili anche nelle lagune interne tra Kochi e Kottayam e nel tratto da Alappuzha a Kollam.
Questo tipo di rete viene usato come una sorta di grande mestolo per raccogliere il pesce dall'acqua. La rete è sostenuta da un supporto di legno e sospesa su robusti pali fino a 30 metri di altezza. Per far funzionare questo sistema sono necessari almeno quattro uomini.
Durante l'alta marea la rete viene abbassata per mezzo di corde e con l'aiuto di grandi massi sospesi, che fanno da contrappeso nel sollevare lentamente la rete dall'acqua e nell'elevarla fino a una piattaforma: dopodichè, si fa a gara per prendere i pesci prima degli uccelli. Sinceramente, io non sono riuscito a vedere nemmeno la pesca di un solo pesce...
05 gennaio 17:00
Siamo al Kerala Kathakali Centre,
dove stiamo per ammirare la forma di danza vivace e
melodrammatica del Kerala: la danza Kathakali. Solo gli uomini
possono diventare danzatori di Kathakali e questo fa si che
talvolta i ruoli femminili siano eccessivamente simili alla
pantomima.
La Kathakali non è semplicemente un tipo di danza, ma ha in sè elementi di yoga e di medicina ayurvedica. La preparazione dei danzatori professionisti di Kathakali incomincia fin dalla più tenera età, ed è estremamente rigorosa; ogni giorno dalle 3:00 alle 7:00 del mattino si devono eseguire esercizi fisici e ginnici fra cui sono solitamente comprese alcune delle più difficili posizioni yoga che sia umanamente possibile assumere.
L'applicazione dell'elaborato trucco dei danzatori richiede un paio d'ore o più ( durante questo tempo l'attore sta disteso sulla schiena e spesso si addormenta), e può essere affascinante quanto la rappresentazione stessa.
I danzatori sono quasi sempre accompagnati da due suonatori di tamburo e da due cantanti che stanno ai due lati opposti del palcoscenico, sul fondo.Uno dei tamburini suona il tamburo cilindrico chenda, tenuto verticalmente e suonato con le bacchette; l'altro batte il ritmo sul maddalam, tenuto orizzontalmente, e suona su una faccia con il palmo della mano e sull'altro con le dita.
Dei due cantanti uno avrà un gong e l'altro un paio di piatti. essi raccontano la storia che intanto è rappresentata sul palcoscenico, verso dopo verso, aggiungendo ulteriore enfasi ed emozione con i loro strumenti. Sicuramente è uno spettacolo da non perdere...
Nilgiri Hills
07 gennaio 6:30
Finalmente alle 6:30 siamo a
Mettuppalayam. Compro due biglietti di prima classe (300Rs) e
alle 7:10 partiamo per Udhagamandalam. Anche se la seconda
classe costa notevolmente di meno, mi sento di consigliare la
prima, in quanto la differenza di comodità si farà apprezzare
durante il tragitto.
La Blue Mountain railway fu costruita con i soldi provenienti dalle tasche dei cittadini dei Nilgiri. I lavori durarono sette anni e terminarono nel 1898; l'ultimo collegamento con Udhagamandalam (Ooty) venne completato 10 anni dopo, ma poco dopo la ferrovia fu danneggiata da un ciclone. Lunga 45Km, questa linea ha 13 gallerie, 19 ponti e 11 stazioni (non tutte funzionanti).
A differenza dei treni a scartamento ridotto di Shimla e Darjeeling, nell'India settentrionale, questo ha un peculiare sistema a cremagliera con il quale la locomotiva spinge le carrozze invece di trainarle. Ciascuno dei tre vagoni ha un frenatore che sta seduto su una piccola piattaforma e al momento opportuno sventola una bandiera rossa o verde.
Su questa linea si viaggia a velocità inferiore che sulla strada, ma le vedute sono magnifiche, in particolare lungo la salita verso Ooty ( d'ora in avanti chiamerò così il paese di Udhagamandalam ), e talvolta si vedono degli elefanti. Durante o dopo i monsoni spesso i servizi della Blue Mountain Railway vengono cancellati.
Tra le varie soste, quella alla stazione di Coonoor si è rivelata la più interessante. Entrando nella sala comunicazioni della stazione si ha l'impressione di tornare indietro nel tempo di 100 anni. Strumentazioni viste solo nei film anni '70, serbatoi, dove la locomotiva fa il pieno d'acqua, modello Far-West e soprattutto un telefono a manovella.
Intorno a mezzogiorno arriviamo a Ooty e notiamo immediatamente la differenza di clima rispetto ai giorni precedenti. Ci troviamo ad oltre 2200 metri di quota, e la temperatura è notevolmente mutata. Siamo passati dal caldo torrido delle città alla frescura della montagna...e non avremo bisogno del climatizzatore per dormire...e non credo saremo disturbati dalle zanzare.
07 gennaio 12:30
Subito dopo aver trovato un hotel
vicino al centro del paese (Charing Cross), prenoto, alla
S.K.G. Tours & Travels, l'autobus (200Rs) del 9 gennaio per
Mysore e sempre nella stessa agenzia acquisto due posti per il
tour della mattina seguente al Mudumalai National Park
(350Rs).
Decidiamo di passare il pomeriggio al lago. Il posto è veramente tranquillo, c'è un "bar", un negozio di souvenir e alcune giostre, compresi gli autoscontri. E' frequentato da famiglie numerose e benestanti. Noleggiamo una barca a pedali (100Rs) e per un'oretta ci lasciamo gongolare nelle tranquille acque del lago. E' sufficiente rivolgersi al Tourist Cafe, situato sulla sponda settentrionale del lago.
09 gennaio 8:30
Per la prima volta da quando siamo
partiti ci svegliamo "al naturale" (cioè senza sveglia). Ooty
è un paese di 89.000 abitanti che si trova nella regione
popolata dai Toda, un popolo tribale che venera il bufalo e i
cui edifici religiosi a forma di cono spiccano qua e là sulle
montagne. Oggigiorno i Toda annoverano soltanto 1500 individui
circa.
La vita, a Ooty, procede a un ritmo rilassato e si è assai meno infastiditi da venditori e procacciatori di clienti che in altre località. E' sufficiente percorrere 2/3 Km al di fuori del paese per immergersi nella quiete e nella serenità delle montagne, con le loro splendide vedute e il loro gradito silenzio.
I Giardini botanici sono stati fondati nel 1848, occupano 22 ettari e contengono molte specie di piante nonchè un giardino all'italiana e un giardino cinese. C'è anche un tronco fossile che si ritiene abbia 20 milioni di anni. Concepiti dal marchese di Tweedale, i giardini furono ampliati da W.G. Ivor, un famoso orticoltore dei Kew Gardens di Londra.
I giardini botanici di Ooty svolgono un ruolo fondamentale nelle ricerche nel campo dell'orticoltura e ogni anno nel terzo fine settimana di maggio ospitano una mostra floreale che richiama visitatori da tutto il paese. I giardini sono aperti dalle 8:00 alle 18:45; l'entrata costa 10Rs per una persona adulta, 25Rs per la macchina fotografica e ben 500Rs per la videocamera.
La Chiesa di S.Stefano è situata in Club Rd, in cima a una collina, ed è un'oasi di tranquillità dalla quale potremo ammirare la veduta di Ooty che si estende ai nostri piedi. Costruita nel 1829 e consacrata nel 1830, questa è la chiesa più antica del Nilgiri. Le sue enormi travi ligneee provengono dal palazzo del sultano Tipu di Srirangapatnam, distante 120Km, e furono trasportate fin qui per mezzo di elefanti.
Nel cimitero accanto alla chiesa vi sono le tombe di numerosi pionieri tra cui quella di John Sullivan, il fondatore di Ooty. A lui sono attribuite molte iniziative importanti , quali la fondazione di un sanatorio, la costruzione di varie strade e la creazione di un lago artificiale per l'approvvigionamento idrico. Sullivan viene giudicato positivamente dagli storici per i suoi tentativi di garantire un trattamento "equo" alle tribù che dovettero cedere i propri territori al regime coloniale.
Alle 14:00 partiamo in corriera per Mysore dove arriveremo dopo 4 ore circa. Il trasferimento in minibus si è rivelato molto bello, abbiamo anche avuto l'incredibile fortuna di vedere un ghepardo appollaiato sopra ad un albero, di fianco alla strada. Percorriamo le strade adiacenti al Bandipur National Park dove vediamo cervi, scimmie e pavoni.
08 gennaio 9:30
Quando ho acquistato i biglietti
per questo tour nei dintorni di Ooty, compreso il Mudumalai
National Park, ho chiesto al gestore dell'agenzia di viaggi se
fosse veramente interessante come descriveva l'opuscolo
informativo. Lui mi ha risposto dicendomi: "It's very
beautiful"
Verso le 10:00 partiamo con un piccolo furgone a 9 posti e dopo una breve sosta per vedere un campo da golf, con le mucche al pascolo, ci fermiamo alcuni minuti nei pressi di un laghetto, tranquillo e niente più...poi proseguiamo verso il Mudumalai (2 ore circa).
Situato al confine con il Karnakata, questo parco di 322 kmq fa parte dell'enorme Nilgiri Biosphere Reserve, che occupa 5520 kmq e comprende i parchi nazionali di Wayanad, Bandipur e Nagarhole. La vegetazione del parco è costituita prevalentemente da foresta tropicale secca, mista a zone con vegetazione più adattata a climi umidi, con la presenza di bambù, sandalo e teak.
Nelle foreste si possono vedere gaur, cervi pomellati, cervi abbaiatori, sambar, scoiattoli del Malabar e scimmie dal berretto. Bisogna visitarlo senza aspettarsi troppo e senza sognare di vedere molti animali, lo apprezzerete come merita...
Mysore
10 gennaio 7:30
Abbiamo lasciato le Nilgiri Hills e
con loro anche le fresche temperature montane, per ritornare
al caldo afoso delle città di pianura. Siamo a Mysore nello
stato del Karnataka.
Come prima cosa dopo esserci svegliati andiamo al "centro computerizzato" della stazione dei treni per prenotare due posti, per il 12 gennaio, nel tragitto che va da Bangalore a Londa, nello stato del Goa. Due posti sleepers nel vagone con aria condizionata ( 1308Rs).
Usciamo dalla stazione dei treni e in mototopo andiamo sulla Chamundi Hill, 1062 metri, per visitare il Tempio di Sri Chamundeswari. Il tempio è dominato da un'imponente gopuram di sette piani alto 40m.
E' raccomandato ai pellegrini di salire a piedi i 1000 scalini che portano alla cima. In realtà chi non vuole migliorare il proprio karma troverà, come noi, meno faticoso percorrerli in discesa: una strada arriva fino in cima alla collina e per 3Rs l'autobus 201 parte ogni 30 minuti dalla stazione City di Mysore e vi condurrà fino alla sommità. Questa statua è situata al centro del parcheggio ed è uno dei demoni di Mahishasura, che fu una delle vittime della dea Chamundi.
Prima di entrare nel tempio, vi consiglio, di fare un salto al Museo Godly (l'ingresso costa poche rupie) che si trova anch'esso vicino al parcheggio, dove potrete meditare sul prezzo dei peccati e scoprirne una serie che non avevate mai neanche immaginato potessero esistere. I patiti della palestra non saranno contenti di scoprire che il body-building è peccato perchè considerato in termini di eccessiva attenzione al proprio corpo.
Dopo aver visitato il tempio torniamo al parcheggio e cerchiamo l'inizio delle scale, che dovrebbero trovarsi dietro la statua di Mahishasura, segnalate da un cartello che indica "Way to Big Bull". Il cartello non c'è più ma la strada siamo riusciti lo stesso a trovarla. La discesa, per alcuni tratti all'ombra, è piacevole e offre un bel panorama sulla città e sulla campagna circostante. A circa un terzo della discesa arriviamo alla statua di Nandi alta 5 metri (il toro di Shiva), scolpita nella roccia nel 1659. E' una delle statue più grandi dell'India e molti pellegrini vengono a fare offerte di prasad (cibo sacro) al prete presente sul luogo.
Quando abbiamo finito la discesa ci siamo sentiti le gambe di gomma, ma non ci siamo neppure illusi che fosse finita, visto che al centro di Mysore mancano ancora 2 Km. In ogni caso non c'è da preoccuparsi visto che non mancano i mototopo pronti al via...
10 gennaio 12:30
Proseguiamo la visita della città
andando al Palazzo di Mysore. Per vari motivi non entriamo,
primo perchè non abbiamo voglia di toglierci le scarpe e
secondo perchè ho ancora meno voglia di lasciare la macchina
fotografica e la telecamera in un deposito.
Il magnifico profilo di questo palazzo fortificato indo-saraceno, sede dei maharaja di Mysore si staglia elegante sull'orizzonte. Progettato da Henry Irwin, fu ultimato nel 1912 e la sua costruzione costò 4,2 milioni di rupie. L'ex maharaja risiede ancora oggi negli appartamenti del retro del palazzo.
Una simpaticissima guardia del maharaja si è offerta per fare alcune foto insieme a noi...dietro compenso, ovviamente...
Le sale principali del palazzo sono aperte al pubblico tutti i giorni dalle 10:30 alle 17:30.
10 gennaio 14:30
Mysore, città di 735.000 abitanti,
è accattivante e tranquilla; da sempre una delle località
preferite dai viaggiatori, oltre ad essere una città a misura
d'uomo, ha un'ottimo clima ed è una di quelle città che ha
scelto di mantenere e valorizzare l'eredità della tradizione
invece di negarla. La città è nota per la seta ed è un centro
importante di produzione di legno di sandalo e di incenso.
Siamo passati anche in posta per spedire alcune cartoline acquistate per rabbonire i venditori ambulanti. La cosa simpatica è che i francobolli vanno incollati utilizzando la colla di pesce sistemata dentro a dei piatti di plastica.
La Cattedrale di Santa Filomena, sorge a nord della posta centrale. Edificata tra il 1933 e il 1941 in stile neo-gotico, è una delle più grandi chiese dell'India. L'esterno può sembrare un po tetro, ma all'interno, i muri imbiancati la rendono molto luminosa e nell'aria risuonano i canti dei passerotti e dei colombi vi hanno eletto residenza.
Intorno alle 17:00 ci dirigiamo verso la stazione perchè alle 18:00 parte il treno per Bangalore (92Rs) dove arriveremo un paio d'ore dopo.
Bangalore
11 gennaio 08:30
Ci svegliamo relativamente presto,
senza programmi particolarmente impegnativi quindi andiamo
subito in centro a passeggiare. Ci accorgiamo subito che
qualcosa è cambiato nel panorama...Pizza Hut, KFC, Benetton e
tanto altro...è tutto diverso rispetto a quello visto
finora...
Bangalore, con oltre 6 milioni di abitanti, è la quinta città dell'India in ordine di grandezza; rivaleggia con Chennai come città più influente dell'India meridionale. Ma, a differenza di Chennai, la capitale del Karnataka ha dalla sua uno sviluppo tecnologico importante: con le sue industrie di tecnologia informatica, le società multinazionali e le enormi società indiane, Bangalore è diventata oggi il cuore dell'India moderna.
La popolazione è costituita da un'impressionante amalgama di cyber-yuppie urbani, componenti della comunità anglo-indiana che aspettano il ritorno del Raj e una vasta schiera di comunità attirate dal relativo benessere della città, dalle famiglie venute dai villaggi di Tamil e Kannada, agli indiani di lingua inglese degli stati del nord, ai contadini bihari.
Il Cubbon Park, 120 ettari, costruito nel 1864, è uno dei principali polmoni verdi della città. Pur non essendo il più bel parco della città è comunque un luogo piacevole in cui ci si può rifugiare per sfuggire al caos urbano. Ovviamente anche noi ne approfittiamo per passare alcuni minuti al fresco...
12 gennaio 09:30
Ci svegliamo tardissimo, come non
era mai successo prima, ma non abbiamo quasi nulla da fare e
da vedere quindi ne abbiamo approfittato per dormire qualche
minuto in più. Visitiamo il Tempio del toro, il Palazzo di
Tipu Sultan (evitabile) e passeggiamo per le vie del centro.
Il Tempio del toro, situato sulla cima della Bugle Hill, all'estremità sud di Bull Rd, è uno dei più antichi di bangalore. Eretto da Kempegowda in stile dravidico nel XVI secolo, ospita un enorme monolite di granito che raffigura Nandi (il toro di Shiva) simile a quello che si trova sulla Chamundi Hill a Mysore. Nel tempio vi può penetrare anche chi non è di religione hindu e i preti sono molto gentili e disponibili.
Negozi e cinema di buona qualità, una buona scelta di
ristoranti e bar, collegamenti urbani comodi e convenienti,
mototopi col tassamentro (motorisciò), semafori funzionanti e
vigili agli incroci; questo è MG Road (Mahatma Ganghi Road).
Alle 20:00 andiamo in stazione a prendere il treno per Londa
(Goa), uno degli ultimi spostamenti in treno, che parte
incredibilmente in punto. Ma per non smentire i famosi ritardi
delle ferrovie indiane arriva con mezzora di ritardo.
Pazienza...
Siamo nello stato di Goa. Dalla stazione fantasma dei treni di Londa ci spostiamo nell'altrettanta stazione fantasma delle corriere. Poco dopo partiamo in bus alla volta di Panaji, capitale dello stato del Goa. Il viaggio in bus è massacrante, in poco tempo, dai 700m di altitudine di Londa si scende al livello del mare di Panaji, percorrendo tornanti che dire sinuosi è dire poco. Mi sento di sconsigliarlo a chi soffre anche se solo di poco del mal d'auto. Credo che il viaggio in taxi risulterebbe meno drammatico.
11 gennaio 12:30
Abbiamo passato tutta la mattina
in MG Road e questo vivace mercato che si trova nella parte
sud-occidentale di Cubbon Park ci dà l'impressione di essere
di nuovo in India.
Nel mercato, generalmente coperto da teloni impermeabili, sono installati bazar di frutta e verdura, spezie, venditori di ghirlande di fiori e tanto altro ancora.
La nostra guida non ne parla come un'attrazione turistica ma noi la pensiamo in modo differente. Ogni via di questo immenso mercato è dedicata ad un settore merceologico ben definito, dai negozi di vestiti alla sartoria da strada.
Totalmente in contrasto con l'incessante modernità del resto della città, e poco frequentata dai turisti (eravamo gli unici presenti), questa zona mostra un aspetto che corrisponde meglio alle immagini convenzionali dell'India: stradine strette, vecchi templi, carri trainati dai buoi, sale da thè, bazar e un'infinita varietà di piccole ditte familiari.
Goa
13 gennaio 09:30
A Panaji mi accordo con un taxista
(800Rs) per andare prima nella stazione di Margao a prenotare
il treno per Mumbay delle 18:00 del 17 gennaio, e poi a
Palolem.. Il viaggio in treno per Mumbay sarà molto lungo,
circa 12 ore, e la tratta, essendo molto frequentata, mi
costringe a prenotare due posti letto in primissima classe
(2500Rs).
Terminate le prenotazioni, non con poche difficoltà, raggiungiamo fnalmente Palolem per goderci gli ultimi giorni di vacanza in completo relax. Troviamo immediatamente una stanza carina, in una guesthouse, a pochi metri dalla spiaggia. Dopo una rilassante passeggiata in riva al mare decidiamo di mangiare una pizza a Magic Italy, un locale gestito da italiani. La pizza era buona (2 pizze e 2 birre 66cl a 265 Rs - 5,00€ circa).
14 gennaio 10:00
Come previsto ci svegliamo tardi,
soprattutto perchè non dobbiamo fare altro che lasciare
scorrere il tempo. Durante una passeggiata in spiaggia non
resisto alla tentazione di fare il bagno (ovviamente le foto
sono top-secret)...acqua caldissima...lo raccomando...
Palolem meriterebbe sicuramente il titolo di spiaggia più bella e più idiliaca del Goa se non fosse per la discesa di capanne che si susseguono ininterrottamente sotto i palmizi, ma nache così l'ampia mezzaluna di sabbia bianca ombreggiata dalle fronde delle palme da cocco è comunque un'immagine degna di figurare su una cartolina.
Alle due estremità la spiaggia è delimitata da dirupi rocciosi e di fronte alla punta settentrionale c'è un isolotto, Green Island, che con la bassa marea si può raggiungere a piedi.
15 gennaio 07:30
Partiamo presto in barca (500Rs)
per andare a vedere i delfini e la costa circostante Palolem.
Potevamo risparmiare i soldi... Tornati dalla gita in barca mi
accordo con un taxista (500Rs) per partire immediatamente per
Colva.
15 gennaio 12:30
Siamo a Colva, ma vi rimaniamo
giusto il tempo di appoggiare gli zaini in una camera
d'albergo perchè stringo accordi con un taxista per andare al
mercato delle pulci che si svolge ad Anjuna tutti i mercoledì.
Vorrebbe una cifra spropositata ma per 500Rs e la visita a due
negozi concludo l'affare.
Famosa in tutto il Goa per il suo mercato delle pulci, Anjuna è diventata una delle mete preferite dai viaggiatori da quando Calangute ha acquisito la sua enorme popolarità e, diversamente da quest'ultima, mantiene ancora pressochè intatta la sua bellezza
Anjuna continua a essere un rinomato luogo d'incontro per viaggiatori, frequentatori di rave party e hippy irriducibili, ma anche qui i tempi stanno cambiando e gli alberghi di alto livello e il turismo organizzato stanno iniziando a imprimere il loro segno. I tempi delle feste sotto la luna piena e dei rave party sono ormai finiti, anche se qualcuno ogni tanto prova a ignorare le leggi e la polizia viene spesso a controllare che nessuno indulga in queste forme di divertimento.
Il mercato delle pulci del mercoledì richiama gente da tutte le spiagge del Goa e consiste in una meravigliosa quanto eterogenea mescolanza di mercanti tibetani e kashmiri, donne delle tribù del Gujarat vestite con abiti a colori vivaci e hippy stile anni '60 che anno tutta l'aria di trovarsi in uno stato di totale beatitudine
Qualuncue cosa cerchiate, da un libro usato a un taglio di capelli, qui la troverete, insieme a centinaia di banchetti che vendono oggetti intagliati, magliette, sarong, pipe, spezie e qualsiasi altro prodotto immaginabile. Ovviamente occorre contrattare con decisione per spuntare prezzi ragionevoli, perchè oggi il mercato è frequentato anche da turisti che hanno molto denaro da spendere e i venditori si sono ormai abituati a chiedere cifre elevate.
Il mercato è uno splendido luogo d'incontro e anche se alcuni stranieri ritengono abbia il sapore di un'esibizione di frichettoni un pò falsa, è un concentrato di ciò che il Goa ha da offrire: hippy, persone disinibite in cerca di avventure, articoli artigianali, venditori insistenti e sole a volontà, il tutto condito dalla dura realtà dell'India rurale.
16 gennaio 10:00
Anche oggi non ci sono ragioni per
cui dovremmo svegliarci presto, quindi dormiamo fino a quando
non veniamo svegliati dal caldo, che invade la nostra camera.
Vent'anni fa nulla disturbava la quiete di Colva, fatta eccezione per i pescatori del luogo che ogni mattina tiravano a riva le reti cariche di pesci e alcuni hippy particolarmente intrepidi che abbandonavano la vita di "sesso, droga e rock'n'roll" di Calangute per cercare un pò di tranquillità in questo paradiso. Dal momento che c'erano soltanto un paio di cottage in affitto, molti stranieri dormivano sulla spiaggia all'addiaccio oppure in capanne di foglie di palma che costruivano con le loro mani. Quei giorni sono ormai finiti, ma la speculazione edilizia per ora è assai ridotta rispetto al nord ed è ancora possibile godersi la vita delle barche da pesca sulla spiaggia principale e dei pescatori che rammendano le reti.
Ci passiamo il tempo passeggiando in riva alla spiaggia e rilassandoci all'ombra delle palme...
E' l'ultima sera a Goa ed oltre a gustarci il levar della luna in riva alla spiaggia festeggiamo mangiando pesce nel rinomato ristorante del nostro hotel. 2 piatti di calamari fritti, 2 piatti di gamberetti fritti, 2 piatti di filetto di Cobia alla griglia, patate fritte a volontà, 2 birre in bottiglia 66cl e una di acqua naturale; totale della spesa 420 Rs cioè meno di 9,00€.
17 gennaio 10:00
Continuiamo a svegliarci
tardi...siamo in ferie... Per prima cosa vado nell'agenzia di
viaggi a cui avevo consegnato i biglietti aerei per la
riconferma (300Rs) e me li restituiscono, come da accordi
presi, entro mezzogiorno. Dopo aver fatto gli zaini mi accordo
con un taxista (600Rs) per andare a Panaji, Old Goa e infine
alla stazione dei treni di Margao.
Panaji non offre molto, ed oltre a pranzarvi e a fare una breve passeggiata visitiamo la Chiesa di Nostra Signora dell'Immacolata Concezione. E' il più importante luogo di culto di Panaji, l'edificio bianco che si erge sopra la piazza nella parte principale della città. Panaji era il primo scalo per le navi provenienti da Lisbona, quindi i marinai portoghesi venivano in questa chiesa a rendere grazie per la riuscita del viaggio prima di proseguire per Old Goa.
Anche noi proseguiamo verso Old Goa visitando subito la Basilica di Bom Jesus. Famosa in tutto il mondo cattolico, questa basilica contiene la tomba e le spoglie mortali si San Francesco Saverio (patrono del Goa), cui nel 1541 fu affidato il compito di diffondere il cristianesimo tra i sudditi delle colonie portoghesi d'Oriente.
Oltre che per gli altari riccamente dorati, la chiesa colpisce per la semplicità dell'interno, mentre per quel che riguarda l'esterno è l'unica di Old Goa a non essere rivestita d'intonaco. La sua costruzione iniziò nel 1954 e fu portata a termine nel 1605. Il principale motivo d'interesse è naturalmente la tomba di San Francesco Saverio, che fu commissionata dal Duca di Toscana ed eseguita dallo scultore fiorentino Giovanni Battista Foggini.
Il Convento e Chiesa di San Francesco d'Assisi è uno degli edifici più interessanti di Old Goa. L'ampio interno presenta decorazioni in legno intagliato e dorato, un magnifico reredos (pannello decorato dietro l'altare), antichi dipinti murali raffiguranti scene della vita di San Francesco e un pavimento fatto quasi interamente di lapidi scolpite, con tanto di stemmi famigliari risalenti all'inizio del XVI secolo.
Ormai è giunta l'ora di dirigerci verso la stazione di Margao, dove alle 18:00 parte il treno per Mumbay. E' il nostro ultimo spostamento in treno e mentre salgo mi sale un pò di malinconia...
Mumbai
18 gennaio 08:00
Siamo a Mumbai e anche se, non
tutto, molto è cambiato, rispetto all'India che abbiamo
visitato finora. Questa fiorente metropoli, oltre a essere un
grande centro industriale e commerciale, per gran parte dei
viaggiatori costituisce la porta dell'India del Sud.
Il Taj Mahal Hotel è un grandioso albergo. Domina l'Apollo Bunder e dal bar dell'ultimo piano si gode di un'eccellente vista sul Gateway. Venne costruito nel 1903 da J.N. Tata, un industriale di etnia parsi, presumibilmente dopo che gli venne rifiutato l'ingresso in uno degli alberghi europei della città per via delle sue origini "indigene".
Il Gateway of India è l'arco di trionfo posto sulla riva del porto di Mumbai e commemora la visita di Re Giogio V, avvenuta nel 1911. Costituisce un simbolo pacchiano del dominio coloniale, e in effetti venne progettato da George Wittet per simbolizzare la duratura del dominio inglese. L'arco è diventato un emblema della città ed è un popolare luogo d'incontro per la popolazione locale, che si raduna soprattutto la sera e nei week-end. Dalle banchine sottostanti l'arco partono escursioni in barca per Elephanta Island.
La stazione centrale di Mumbai, la Victoria Terminus è, che dal 1998 porta ufficialmente il nome di Chhatrapati Shivaji Terminus, costituisce una delle vedute più spettacolari della città. Questo esuberante edificio in stile neogotico, ricco di elaborate decorazioni, assomiglia più a una cattedrale o a un palazzo che a qualcosa di così banale come una rimessa ferroviaria.
Mumbai è la capitale finanziaria del paese, il fulcro economico della nazione, il centro principale dell'industria cinematografica indiana e il principale centro industriale di ogni cosa. Mumbai attrae anche le masse di poveri delle zone rurali; sono questi nuovi immigrati a dare alla città una forma sempre diversa, facendo sì che essa resti a metà strada tra la campagna e il mercato globale
Da un lato Mumbai significa i lustrini dell'industria del cinema di Bollywood, il cricket sui maidan (i prati pubblici), durante il weekend, il bhelpuri (tipico snack speziato e dolce) sulla spiaggia di Chowpatty e i rossi autobus a due piani. Ma a fare da contraltare ci sono anche il malfamato quartiere a luci rosse di Kamathipura, le bidonville più grandi dell'Asia, gli scandali politici e le potenti organizzazioni mafiose.
18 gennaio 09:00
Dopo aver trovato una sistemazione
vicino al centro, andiamo subito al Gateway of India dove ogni
trenta minuti parte una lancia per Elephanta Island (180Rs).
C'è una sola grotta principale esplorabile, anche se ciò può bastare per ore di quieta contemplazione delle antiche sculture. Si accede attraverso una breve scalinata che conduce a un grande atrio a colonne, scavato nei fianchi basaltici della collina. La grotta contiene diversi pannelli scolpiti con raffigurazioni che si riferiscono tutte a Shiva.
Sul fondo della grotta c'è la raffigurazione di Mahesamurti, ovvero lo Shiva a tre teste, in cui la divinità appare come distruttrice, preservatrice e creatrice. Il busto centrale di Shiva, alto 6 metri, con gli occhi chiusi in eterna contemplazione, potrebbe essere l'immagine più serena di tutto il vostro viaggio in India.
I templi dell'isola di Elephanta fanno parte del patrimonio mondiale dell'umanità e rappresentano la principale attrattiva turistica di Mumbai.
I portoghesi chiamarono quest'isola Elephanta avendo trovato un grande elefante di pietra sulla spiaggia del loro approdo. La statua crollò nel 1814 e gli inglesi raccolsero i vari pezzi per poi portarli a Mumbai, nei Victoria Gardens, dove la statua venne infine riassemblata. Il nostro viaggio finisce quì...
E' stato fantastico, soprattutto perchè siamo riusciti a
vivere a contatto con la popolazione, sia delle grandi città,
sia dei luoghi rurali, spostandoci quasi sempre con mezzi
pubblici, sia treni che corriere. Avremo sempre un bel ricordo
dell' India del Sud...
Nico e Cri
Informazioni
Tutte le informazioni da noi riportate
sono inerenti ai luoghi e al periodo in cui abbiamo affrontato
il viaggio. Per avere dati sempre recenti inerenti al servizio
informativo vi consiglio di visitare il sito dell'ACI
coadiuvato dal Ministero degli Affari Esteri e dalle
principali Agenzie di Stampa italiane ed estere.
www.viaggiaresicuri.mae.aci.it
Dicembre 2002 / Gennaio
2003
Clima
Sicuramente il mese di gennaio offre il clima migliore per
affrontare un viaggio in questa regione.
In 30 giorni non
si è mai vista una nuvola. E soprattutto una goccia di
pioggia.
Nel sud dell' India la temperatura variava dai
30-35 C° di giorno ai 15-20 C° della notte. C'è molta umidità
che si avverte soprattutto durante le ore notturne con
l'avvento delle zanzare. Difficilmente si riesce a dormire
senza l'utilizzo del climatizzatore. Unica eccezione riguarda
la zona delle Nilgiri Hills, che essendo ad oltre 2000 metri
di altitudine, creano una zona climatica a se stante, con
temperature miti di giorno e rigide la notte.
Sicurezza
Queste considerazioni sono limitate alle zone da noi visitate.
In India non ci siamo mai sentiti in pericolo.Gli Hindù sono
persone affabili e accoglienti. L'unica nota negativa
l'abbiamo riscontrata a Mumbai, dove nelle ore buie siamo
stati più volte avvicinati da venditori "troppo" insistenti.
Recapiti
Ambasciata d'Italia New Delhi
Chandra Gupta Marg
Chanakyapuri 50 Tel : 0091-11-6114355 Fax : 0091-11-6873889
e-mail : italemb@del3.vsnl.net.in www.italembdelhi.com/
Consolato Generale d'Italia - Mumbai
Tel :
0091-22-380471/72/73 Fax : 0091-22-3874074 e-mail :
consmumb@bom5.vsnl.net.in www.italianconsulatemumbai.com/
Vaccinazioni
Vaccinazioni obbligatorie non ce ne sono.
In India sono
consigliate le vaccinazioni contro l'Epatite A, il Tifo e il
richiamo Antitetanico, oltre alla profilassi Antimalarica
nelle zone a rischio ed al vaccino contro l' Encefalite
Giapponese ( non reperibile in Italia ), consigliabile nel
periodo monsonico e post-monsonico per chi intende recarsi per
periodi medio-lunghi nelle zone rurali.
Farmaci
Il mio consiglio è di avere sempre con se alcuni medicinali di
facile utilizzo ma di difficile reperimento in certe nazioni
• Aspirina, Tachipirina - Febbre
• Antistaminici
- Raffreddori e Allergie
• Antibiotici (meglio
portarsi anche la ricetta medica)
• Antibiorici
intestinali
• Cerotti e Disinfettanti
•
Forbici, pinzette e termometro (non al mercurio)
•
Amuchina
Hotel
• New Victorya Hotel - Chennay - 1560 R.I. - Buono
•
Hotel Sea Breeze - Mamallapuram - 550 R.I. - Ottimo
•
New Victorya Hotel - Chennay - 1560 R.I. - Buono
•
Ritz Hotel - Chidambaram - 830 R.I. - Ottimo
• Hotel
Ramayas - Tiruchirappalli - 432 R.I. - Sufficente
•
Hotel Rathna Residency - Madurai - 460 R.I. - Buono
•
Hotel Maadhini - Kanyakumari - 600 R.I. -Sscarso
•
Hotel Karthika - Kollam - 450 R.I. - Sufficente
•
Kirian Lodge - Alappuzha - 300 R.I. - Buono
• Hotel
Aiswarya - Kochi - 805 R.I. - Ottimo
• New Vijaya
Hotel - Coimbatore - 1560 R.I. - Da Evitare
• Hotel
Khems - Udhagamandalam - 500 R.I. - Buono
• Hotel
Roopa - Mysore - 844 R.I. - Ottimo
• Hotel Luciya
Internacional - Bangalore - 900 R.I. - Buono
• Cupido
Castle Rooms - Palolem - 400 R.I. - Buono
• Sea Pearl
Hotel - Colva - 350 R.I. - Buono
• Hotel Causeway -
Mumbai - 1500 R.I. - Buono
Hotel
• Hotel Sea Breeze - Mamallapuram - Buono
• Hotel
Rathma Residency - Madurai - Buono
• Hotel Maadhimi -
Kanyakumari - Sufficente
• Kedar Restaurant - Kollam -
Buono
• Pandhal's - Kochi - Buono
• Preethi
Palace Restaurant - Udhagamandalam - Sufficente
•
Pizza Corner - Mysore - Sufficente
• Pizza Hut -
Bangalore - Solito
• Pizzeria Magic Italy - Palolem -
Buono
• Sea Pearl Hotel - Colva - Buono
•
McDonalds - Mumbai - Solito
Con una linea rossa ho evidenziato il tragitto attraverso l'India del Sud, con partenza da Chennai e ritorno da Mumbai